Il cineforum sulla legalità: 
un momento di riflessione degli studenti riesini. 


La rassegna “Cineforum sulla Legalità” nata dalla collaborazione tra la Comunità Valdese e la Chiesa Cattolica di Riesi è già al terzo anno consecutivo e riscuote sempre notevole apprezzamento della collettività riesina.
Domenica sera presso la chiesa della Comunità Valdese di Riesi si è svolta la seconda serata di cineforum del 2013 con la proiezione del film cult “Gomorra” di Matteo Garrone tratto dal libro inchiesta di Roberto Saviano.  Dopo la proiezione, il dibattito è stato articolato dagli interventi del pastore valdese Raphel Dreyer, di don Antonello Bonasera, e del responsabile dell’ufficio minorile della questura di Caltanissetta dott. Davide Chiarenza.
Dopo una prima fase di comprensibile enfasi, il ghiaccio è stato rotto da una provocante domanda del dott. Chiarenza, che rivolgendosi ai giovani intervenuti ha chiesto: “Dalla proiezione del film, cosa avete appreso? ” scatenando il dibattito con notevoli riflessioni sulla pericolosità dei fenomeni  di microcriminalità giovanile e sulla possibilità concreta della società civile di estirpare questa piaga.
 “È una strada senza via d’uscita se non con la morte” hanno sottolineato i giovani presenti, cogliendo in pieno lo stimolo del dott. Chiarenza a sposare un cambiamento culturale e di prospettiva basato su  attivismo sociale e proposte concrete di rinascita della moralità e dell’onestà.
Durante l’incontro, di particolare interesse è stata l’analisi della situazione attuale di Riesi e del territorio nisseno in generale che evidenzia, come confermato dal dott. Chiarenza, la preoccupante escalation di episodi di microcriminalità giovanile protetti da un ignobile muro di omertà anche tra gli adulti.
Dalla sala è emerso anche la forte preoccupazione che, nei pochi casi di denuncia, lo Stato non riesca fattivamente a tutelare chi denuncia abusi o fatti malavitosi: si preferisce nascondersi dietro falsi perbenismi ed omertà piuttosto che denunciare e quindi rischiare di rimanere isolati dal resto della comunità e dallo Stato;  solo rompendo il muro che divide il bene ed il male si potrà cambiare però radicalmente la nostra cultura iniziando dal nostro territorio.
Critica non certo velata è stata fatta dal dott. Chiarenza per la mancata partecipazione di molti insegnanti che pur avrebbero dovuto promuovere l’iniziativa ed i buoni propositi delle tematiche trattate. Al tal proposito i diversi genitori presenti, hanno proposto di organizzare convegni e dibattiti nelle scuole  per approfondire il tema della legalità rilanciando l’impegno della collettività a partire dalle nuove generazioni.
Durante il dibattito, l’insegnate Sardella ha precisato inoltre che i giovani devono manifestare più coraggio ed impegno sociale denunciando fatti di bullismo o degrado che si sviluppano negli istituti richiamando maggiore attenzione anche degli stessi insegnanti.
È compito fondamentale dei genitori e degli insegnanti sostenere nell’educazione e nella formazione civica consapevole gli adolescenti per scongiurare i pericolosi circuiti malavitosi che pregiudicano la crescita morale e sociale finalizzata al futuro cambiamento del territorio.
Il dott. Chiarenza ha concluso specificando che attualmente, nel territorio nisseno, ci sono forti disagi giovanili ma che i dati sono confortanti e che l’impegno alla lotta di questi fenomeni da parte delle Istituzioni è costante e rappresenta un cauto segnale di ottimismo per il futuro. 

Giuseppe Motedoro

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