Mostra di Pittura di Maurizio Lo Stimolo



Grande successo alla mostra personale di pittura “Come la vita fa giocare tra illusioni e realtà” realizzata dal riesino Maurizio Lo Stimolo, giorno 10 marzo 2013. La mostra è stata inaugurata alle ore 20,00 presso il Cinema Arena in piazza Garibaldi, insieme al  sindaco di Riesi,  Salvatore Buttigè. La collezione costituita di circa 40 tele, ha suscitato ammirazione da parte dei cittadini. I suoi dipinti  non sono espressione dell’ arte classica e stilizzata della realtà, ma bensì una pittura astratta che puntasse a rappresentare il modo di vedere personale del pittore, lasciando maggiore liberà di espressione artistica; tecnica che è stata suggerita dal famoso pittore Pierre Schumann, artista molto conosciuto in Germania. Infatti  Maurizio Lo Stimolo,nato a Riesi nel 1974, comincia ad interessarsi al disegno e al colore all’età di 8 anni, quando disegno la prima tela, che regalò alla sua maestra di Ravanusa , Ciotta Maria.  A 20 si trasferisce ad Amburgo, dove vi rimane per 10 anni. In questo periodo, mentre il pittore lavorava nei ristoranti, cominciava a farsi conoscere tra gli ambienti culturali più rinomati della città, dove conosce diversi artisti di fama internazionale come Editer Winkler, Hingrid Vollbrecht e Pierre Shuman. Insieme a questi artisti organizza la sua prima collettiva nella Galleria Pioor nel 1998. La sua vita ad Amburgo si conclude nel 2005, quanto si trasferisce ad Edimburgo in Scozia, dove ricercava una diversa fonte di ispirazione dei diversi paesaggi  e la sua arte; peculiarità che si notano in numerosi quadri della mostra come la tela “ Il Faro”, realizzato in Danimarca. Nel 2008 si trasferisce a Roma dove decide di realizzare 10 tele che verranno presentati in una mostra del 13 novembre 2011, grazie alla quale ha ottenuto un grande successo tra gli amanti dell’arte della città. Dopo questa mostra il pittore, dopo 19 anni, ha deciso di ritornare nel suo paese natio, stanco dell’iper affollamento e dell’inquinamento della città, come dimostra il suo quadro “Occhio digitale”.  Ovviamente tra le sue tele, non poteva mancare il riferimento a Riesi, con il quadro “La Rotatoria”.  Interessante è la critica mossa della scrittrice Mara Biuso: “Il lavoro di Maurizio, la sua poetica e la sua tecnica. Lui si muove anche sulla tela, cosciente dei continui inquinamenti dei livelli di comunicazione più superficiali , sensibile ma disinteressato alla invasioni, come un fotone distratto che sa di raggiungere il muro da illuminare, prima o poi”.

Giuseppe Montedoro

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