170 anni della nascita del Senatore D'Antona



    Monumento Senatore D'Antona 18-12-2012
      Oggi è un grande giorno per il comune di Riesi, visto che si celebrano i 170 anni della nascita del Senatore D'Antona, un uomo che ha dato lustro alla nostra terra martoriata a quell'epoca della poverta e delle malattie. Una terra che ha voluto onorare con un monumento e una piazza che prende il suo nome. Un uomo, una storia che lo scrittore Giuseppe Testa ha voluto omaggiare con il libro Missione Uomo pubblicato nel 1989 a Riesi; ma che purtroppo è solo una storia del passato.  Oggi per ricordarlo è stata deposta una corona vicino al monumento. In questo giorno dedicato al senatore riesino, pubblichiamo una breve biografia tratta dal discorso dal presidente Giuseppe Manfredi, scritto negli atti parlamentari del Regno d'Italia del 1913, con una bella riflessione del presidente del Consiglio Giovanni Giolitti. 



      Onorevoli colleghi!
      Anche oggi dobbiamo il compianto a chi dei nostri in vita non è più. È spento lo scienziato illustre, il rinomato chirurgo Antonino D'Antona. Siciliano, nato in Riesi di Caltanissetta il 18 dicembre 1842, studiò in Palermo, e si addottorò in medicina e chirurgia in quell'Università. Viaggiò a scopo scientifico per circa due anni, in Francia, in Inghilterra, in Germania; e salì nel 1884 la cattedra di propedeutica e patologia speciale dimostrativa chirurgica nell'ateneo di Napoli; ove divenne maestro, che rese chiara la scuola, ed operatore di tale rinomanza, che si espanse per tutta l'Italia e varcò i confini. Va celebrato de' primi che introdussero l'antisepsi; e si hanno di lui pubblicazioni giudicate di molto valore. Socio di più accademie, era presidente della R. Accademia medica di Napoli. (...)
      Onorevoli colleghi. La morte del senatore D'Antona è lutto angoscioso per l'umanità sofferente e perdita difficile a ripararsi per la scienza e per l’arte chirurgica,
      Io vorrei non trovarmi nello stato morale in cui sono in questo momento per poter descri­vere la figura di quell'illustre che onorò la scienza e la patria.
      Recente è il suo decesso. Cinquant'anni di amicizia ci legarono indissolubilmente senza che mai una nuve avesse offuscato il nostro affetto.
      Antonino D'Antona, giovinetto ancora, lasciò il paese nativo per educarsi nello studio della grammatica e dei classici in Bronte, da dove uscì con lode per andare a Palermo prima e a Napoli poscia a studiare medicina, che egli seguì con un entusiasmo pari al suo ingegno, pari alla sua invincibile volontà. (...)
      Il D'Antona, col suo acume, concepì che per favorire l'insegnamento in Italia, per svolgerlo secondo l’indole della nuova era che andavamo attraversando con la indipendenza della patria, era mestieri di andare all’estero. E corse in quasi tutte le capitali delle nazioni europee, seguendo i più illustri maestri e riportando in patria una messe infinita di sapere scientifico, nel campo medico e nel campo chirurgico.
      Iniziò in Napoli il suo insegnamento con un nucleo esiguo di volenterosi giovani che, concepito l’alto valore del maestro, lo seguirono con entusiasmo e diffusero nella studentesca la nozione di quanto si fosse arricchita la scienza, e quali fossero i nuovi orizzonti che si dovevano tenere di mira per ringiovanire la scienza italiana e riportarla alle sue origini di scienza eminentemente sperimentale. Frattanto una folla di giovani studenti lo seguì nelle lezioni e nell’esercizio pratico, dove egli indicava sempre nuove vie di accesso ai più segreti recessi del corpo umano.
      Con le sue geniali operazioni, con la sua facile e spedita mano riuscì a strappare alla morte centinaia di persone che vi erano consacrate.
      Fu nominato professore ordinario nell’Università partenopea e lì esplicò tutta l'opera sua in una maniera veramente luminosa: maestro insigne, insigni opere diede. Molti sono i suoi lavori teoretici e moltissimi i pratici. Basta ri­cordare l'infinita serie di memorie che riguar­dano le affezioni più gravi che affliggono gli organi interni del nostro corpo: basta l'opera sua classica sulle malattie e tumori cerebrali per fare del D'Antona un caposcuola, quale egli fu, dell'ateneo napoletano. 

      GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno
      A nome del Governo, mi associo al dolore del Senato per la perdita di uno dei più illustri suoi membri, di uno scienziato, i cui meriti insigni furono ricordati dal Presidente del Senato e degli onorevoli senatori che parlarono testé.
      Il cordoglio del Senato è pure cordoglio della città di Napoli, che annoverava il compianto senatore D'Antona tra i suoi cittadini più be­nemeriti, fra i più chiari scienziati del suo ateneo.
      Vadano alla città di Napoli, con le profonde condoglianze del Senato, quelle dei Governo.

Fonte: Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 30 dicembre 1913.  

a cura di Giuseppe Calascibetta

Commenti

  1. IN COMMEMORAZIONE DEL SENATORE 
    ANTONINO D'ANTONA
    .
    una notte dell'anno 1842 prima di Natale;
    nell'accendersi l'Aurora, a Riesi, 
    nasceva un bellissimo bambino 
    fu battezzato col nome, Antonino.
    .
    Dopo tanta gioia e amore,
    mamma e papà le vennero
    a mancare.
    .
    Dallo zio Rosario Arcivescovo,
    fu accudito, nel collegio di
    Bronte fu mandato, le scuole
    secondarie, a frequentato.
    .
    A Palermo con ottimi voti la
    laurea di patologia e chirurgia
    a superato.
    Per potersi specializzare, paesi
    importante si mise a girare.
    .
    Si fece fama, diventando,
    Pioniere della chirurgia,
    una Clinica, a Napoli si Creò,
    Gesù e Maria, la chiamò.
    .
    studenti di tutta l'Italia addestro.
    Uno strumento, tranci pietra,
    per i calcoli, renali inventò,
    .
    Educatore Politico, e Senatore
    della Repubblica Italiana arrivò.
    .
    Per la festa della Madonna della
    Catena, mai mancava sempre
    a Riesi veniva.
    .
    Mentre nel balcone affacciato
    si trovava, vide due persone che
    litigava. uno dei due sventrato
    a terra si accasciò.
    Dal Senatore fu soccorso e lo salvò.
    .
    L'Illustre Senatore, si e spento
    a l'età di 71 anni. Nella piazzetta
    accanto alla sua casa, paterna un Monumento 
    alla sua Memoria dal Popolo Riesino le fu dedicato.
    .
    Calogero Riggio.

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