Le carcare di gesso 
a cura di Gaetano Giambusso

Per chi non lo sa una delle testimonianze più maestose del gesso si trova in Italia ed è rappresentata dalla formazione gessosa sita in Sicilia.
Il gesso a Riesi ha avuto un ruolo importante, prima perche dava lavoro e secondo perche era la materia prima con cui venivano costruite le case. Nelle contrade vicino  Riesi vi erano diverse cave di gesso,  una ancora esistente ma abbandonata si trova in contrada “Mintina” sulla strada per Sommatino, dove veniva estratto il gesso con attrezzi manuali tipo: picconi, mazze, pali, e trasportato con i carretti nel luogo dove avveniva la cotture del gesso e la frantumazione.
La cottura avveniva in una fossa con un diametro di cinque sei metri circa, è profonda  sette, chiamata “Carcara”,dove venivano sistemate le pietre di gesso attorno alla parete della fossa, lasciando libero la parte centrale che serviva per metterci la paglia di fave, le pietre venivano sistemate fino ad uscire dalla fossa dove veniva chiusa a cupola. La paglia di fave bruciando cuoceva le pietre in modo da far evaporare tutta l’acqua contenuta in loro, e da passare da uno stato cristallino ad uno stato poroso, la cottura durava 12 ore circa. La frantumazione avveniva manualmente tramite l’impiego di diverse persone che con mazze pesanti colpivano ripetutamente le pietre di gesso cotte fino a ridurle in polvere,un lavoro duro e faticoso, poi con l’arrivo del frantoio fatto girare da un motore a scoppio, la frantumazione avveniva più veloce e il gesso era più fine rispetto a prima.

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