Chiesa di San Giuseppe
di Gaetano Giambusso 

Foto di Gaetano Giambusso
La nascita della chiesa di San Giuseppe fu giusta prosecuzione della già esistente confraternita dei "devoti di S. Giuseppe", che ogni anno organizzava la festa e la processione del santo, nonché della piccola cappella vicino al paese dedicata a     «San Giusippuzzu». Nel 1820, Don Rocco Correnti devoto a S. Giuseppe lasciò nel suo testamento la volontà della costruzione della chiesa sul monte che guarda in linea retta il Corso che conduece alla chiesa Madre.  Nella collina venne realizzata  una scalinata per dare una maggiore accessibilità al  pubblico, che doveva essere affidata ad un sacerdote parente o della famiglia Correnti, Calafato o Golisano. La chiesa fu iniziata nel 1835 e fu definita un anno dopo. Nel 1847 dietro la chiesa fu costruita una grande fossa per i defunti. Alla fine fu definitivamente chiusa al culto e rimase chiusa per diversi anni, fino a quanto nella sindacatura di Giuseppe Jannì venne utilizzata dai valdesi per il loro culto; questo atto creò un certo attrito con i sacerdoti della Chiesa Madre. Il locale venne utilizzato, durante la guerra, come alloggio per i militari . Con la venuta dei Salesiani fu rimessa in attività e, quando cadde il soffitto, a cassettoni, fu restaurato da mons. Scuderi.  Nel 1959 divenne  parrocchia, servendo i fedeli dei quartieri S. Giuseppe e Croce. La parrocchia con il 2012 ha festeggiato i suoi 175 anni di vita con una messa solenne del Vescovo Pennisi di Piazza Armerina. 

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