L’Economia di Riesi (seconda parte)
Uno sguardo sul presente


L’economia riesina è incentrata es-senzialmente sull’agricoltura e que-sto ce lo dimostra l’elevato numero di imprese agricole che sono orga-nizzati nella forma di cooperative o di azienda a conduzione familiare. Un esempio di tutto ciò sono la Cantina Sociale La Vite, l’Eco Farm, l’oleificio L’Oliva, l’agriturismo Palladio e infine l’Agri Cereal Mandorle. La mag-gior parte di queste aziende è nata per la massiccia presenza di materie prime come l’uva, che ha permesso nel 1970 la nascita del-la Cantina Sociale La Vite, che negli ultimi tempi, grazie al presi-dente Chiantia ha dato qualità e dinamicità alla cooperativa. Ele-menti che si sono tra-dotti attraverso l’investimento in nuovi macchinari e ricerca, con la creazione di un nuovo prodotto deno-minato Santa Veronica Nero D’Avola, un vino invecchiato in barrique del 2002, che ha per-messo nel 2005 di ottenere la Meda-glia D’Argento al Concorso Mon-diale di Bruxelles, con la conse-guenza di vendere questo prodotto in tutti i Paesi dell’Europa, compre-so il Belgio, con grande soddisfa-zione dei soci-agricoltori. Un’azienda a carattere familiare è l’Eco Farm fondata nel lontano 1995, che offre sul mercato dei pro-dotti che vanno dalle pesche nettari-ne all’ uva da mensa, dal vino ai meloni, che vengono opportuna-mente prodotti in una superficie agraria complessiva di 570 ettari di proprietà di 25 imprenditori. I pro-dotti vengono raccolti e successiva-mente selezionati dagli operai all’interno degli stabilimenti e ven-gono in seguito confezionati e di-stribuiti nei mercati esteri, come Francia, Spagna, Inghilterra e Ger-mania . La produzione dell’Eco Farm garantisce un calendario di offerta che va dal 24 Maggio alla fine di Novembre e nel 2010 le ha conferito un fatturato di circa 5 mi-lioni di euro, di cui il 65% nel mer-cato estero, e il resto con il mercato della grande distribuzione naziona-le. Questo garantisce occupazione per la popolazione di Riesi, Som-matino, Mazzarino e Butera. Un altro prodotto agricolo, che attribui-sce sviluppo economico al territo-rio, sono le olive, che vengono col-tivate in grande quantità dagli agri-coltori e che portate nei frantoi dan-no l’olio che viene venduto nel mer-cato locale. Tre aziende hanno otte-nuto un certo successo in questo settore, sono: il Servizio Cristiano che esporta l’olio all’estero e la co-operativa L’Oliva. Essa è stata fon-data a Riesi, il 25 novembre del 1977, da diversi olivicoltori della zona, con l’obiettivo di creare un frantoio sociale. Azienda che nel 2003 è stata acquistata dalla Canti-na Sociale La Vite che nel 2008 ha introdotto nuovi macchinari. Tutte queste aziende insieme agli agricol-tori, garantiscono un’ occupazione a circa metà della popolazione. Poi troviamo l’agriturismo Palladio, che è riuscito a conciliare il settore turi-stico con l’agricoltura biologica. Un'altra azienda riesina sempre a carattere familiare è l’azienda Agri Cereal della famiglia La Cagnina, che da quasi trent’anni si occupa del commercio delle fave, delle man-dorle e del grano. Prodotti che l’azienda acquisisce dai fornitori locali, per poi commerciarli ai clienti riesini, come i panifici, e nel mercato siciliano. Il settore secondario non da un grosso contributo al PIL del territorio. In pas-sato si poteva dire il con-trario quando nel 2000 sono sorti tante fabbriche in Contrada Margio, dove era presente la Riesi Ma-glieria, che dava occupa-zione a circa 400 famiglie. Ma poi tutto svanì e le uniche aziende industriali presenti sono: La Mecca-nica S.r.l. fondata nel 1992 dall’imprenditore Lo Stimolo e l’azienda “Elettronica”, che si occu-pa della lavorazione di prodotti elettronici, che dà circa 10 posti di lavoro. Come si fa a que-sto punto a dare sviluppo a Riesi? Una risposta ci viene fornita dall’Assessore alle Attività Produt-tive Marco Venturi, che nel quoti-diano il Corriere del Mezzogiorno, ha dichiarato di voler creare una Zona Franca della Legalità, cioè “un area economica destinata a garantire vantaggi e sgravi fiscali a favore delle aziende oneste”, dando in questo modo l’opportunità agli imprenditori locali e del Nord di intraprendere nuove attività. Ma tutto questo sarà possibile solo quando la Commissione Europea attuerà un politica di defiscalizza-zione.
Giuseppe Calascibetta

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