FILIPPO SCROPPO, UN PITTORE RIESINO 
Filippo Scroppo nasce a Riesi (Caltanissetta) il 1° gennaio 1910, da famiglia valdese, primo di nove fratelli. Fin da bambino rivela un precoce ingegno e una forte predisposizione verso ogni forma d’espressione artistica: recita, scrive, disegna, dipinge, scolpisce, s’interessa di musica e legge avidamente. Decisiva nella sua formazione è l’influenza della figura di Arturo Mingardi, ex teologo cattolico modernista che, divenuto pastore valdese, fu responsabile della chiesa di Riesi dal 1918 al 1930. Mingardi adotta intellettualmente il giovane Filippo e lo prepara privatamente fino alla maturità classica. Inoltre lo mette in contatto con il pittore e incisore Paolo Paschetto, che dà preziosi consigli tecnici al ragazzo. Nei primi anni Trenta Scroppo soggiorna a Firenze e a Roma frequentando musei e gallerie d’arte. Nel 1934 si trasferisce in Piemonte, dividendosi tra Torino e la Val Pellice. Consegue la laurea in Lettere all’Università di Torino e, animato da una profonda fede religiosa, s’iscrive alla Facoltà Valdese di Teologia a Roma.
Nel 1940 espone il suo primo dipinto alla III Provinciale del Sindacato delle Belle Arti a Torino. È costretto a interrompere gli studi teologici a causa del richiamo alle armi. La sua coscienza antifascista lo spinge a partecipare alla Resistenza: nel 1944 diviene membro del CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia). Nel dopoguerra il suo impegno culturale e artistico si esprime a tutto campo. Collabora all’edizione torinese de "l’Unità" come critico d’arte. Scrive su "Agorà" e su "La Fiera Letteraria". È in contatto con alcuni tra i personaggi più significativi della nuova letteratura (Pavese, Calvino, Vittorini, Brancati...) e delle arti (Guttuso, Prampolini, Turcato, Dorazio, Dorfles ...). Luigi Spazzapan e Umberto Mastroianni saranno figure fondamentali per la conversione di Scroppo all’astrattismo.
Nel 1948 è assistente di Felice Casorati alla cattedra di Pittura dell’Accademia Albertina di Torino, dove insegnerà fino al 1980. Ricopre inoltre la cattedra di Pittura della Scuola libera del nudo. Dal 1955 fino ai primi anni Ottanta organizza anche una scuola nel proprio atelier, formando una serie non indifferente di artisti: Griffa, Maggia, Scanu, Politano, Tuninetto, Pacini, Egle Scroppo... Nello stesso 1948, fonda con Casorati, Menzio, Galvano, Cremona, Mino Rosso la sezione torinese dell’Art Club, diventandone segretario. Nel 1949 organizza la Prima Mostra Internazionale dell’Art Club in Palazzo Carignano a Torino. Nell’estate risponde con entusiasmo alla richiesta di Attilio Jalla, professore del Collegio Valdese di Torre Pellice, di allestire nei suoi locali una mostra di arte contemporanea, in concomitanza con il Sinodo. L’avanguardia artistica torinese lo aiuta con slancio. Albino Galvano e il collezionista Leopoldo Bertolè sono nel comitato artistico e Scroppo ne è il segretario. Felice Casorati inaugura la mostra con una prolusione nell’Aula sinodale di Torre Pellice. Tra le 127 opere esposte, figurano quelle di artisti torinesi: Paulucci, Carol Rama, Paola Levi Montalcini, Mastroianni, Menzio, Carlo Levi, Spazzapan, Parisot, Galvano, Garelli..., accanto ai più prestigiosi nomi della scena artistica nazionale: Morandi, De Chirico, Afro, Vedova, Tosi, Sironi, Carrà, Morlotti, Sassu... La mostra, che doveva essere una tantum, è la prima di una lunga serie di rassegne annuali di cui l’ultima ha luogo nel 1991. Torre Pellice diviene un importante nome nella mappa dell’arte nazionale ed europea. Carlo Argan la definì: "la più importante rassegna del suo genere in Italia dopo la Biennale di Venezia". Tra le altre iniziative torresi si ricordano: l’Autunno pittorico (1959-1962) e la Biennale del disegno (1963-1990), concorso per giovani fino ai 35 anni, che contribuì a promuovere artisti come Giuliano, Gorza, Griffa, Gastini, Paolini, Polver, Ruggeri... Per l’Autunno pittorico Scroppo invita artisti per lo più torinesi a trascorrere la giornata in Val Pellice, ritraendo un luogo o un monumento a scelta, con esposizione e premiazione, nel tardo pomeriggio. L’iniziativa ha grande successo e l’insieme di questi dipinti fa ora parte della collezione della Civica Galleria d’arte contemporeanea che Scroppo ebbe in mente di costituire molto presto, facendosi donare opere dagli artisti che esponevano a Torre Pellice. Quadri e sculture furono ospitati nel garage di casa sua, fino al 1975, quando venne ufficialmente costituita la Civica Galleria, pur in assenza di un luogo adeguato dove collocarla. Solo nel 1994, dopo la sua morte, venne a questo scopo adibito un locale ricavato dai laboratori dell’Ex Istituto Industriale Capetti. Nel 1948 partecipa alla XXIV Biennale di Venezia e alla Quadriennale romana, dove esporrà anche nel 1951 e nel 1965.
Nel 1950 con Galvano espone alla Libreria Il Salto a Milano e di nuovo alla XXV Biennale veneziana.
Nel 1951 partecipa alla mostra Arte astratta e concreta alla Galleria d’arte moderna di Roma, alla mostra Astratti milanesi e torinesi da Bompiani a Milano e all’Italian Artist of today, mostra itinerante nei paesi scandinavi.
L’anno successivo è presente alla Galleria Gissi di Torino; per l’occasione Scroppo firma, con Biglione, Galvano e Parisot ilManifesto di adesione al M.A.C (Movimento Arte Concreta) torinese, collaborando poi ed esponendo a tutte le manifestazioni del gruppo.
Nello stesso 1952 è invitato con cinque dipinti alla XXVI Biennale di Venezia.
Sarà ancora presente alla Biennale nel 1962, dove esporrà le nuove ricerche informali, avviate a partire dal 1957.
Tra le mostre personali di Scroppo negli anni Sessanta e Settanta si ricordano: nel 1960 alla Galleria La Bussola a Torino e a Il Cancello a Bologna; nel 1962 al Musée d’art e d’histoire a Neuchâtel; nel 1963 al Musée Rath di Ginevra; nel 1967 alla Galleria Del Corso a Pavia. Nel 1974 alla Galleria 3/A di Torino vengono esposte per la prima volta le aerografie. Nel 1981 espone una selezione di opere del periodo M.A.C. alla Galleria Sant’Agostino di Torino e alla Galleria Saporito di Alba.
Tra le antologiche: nel 1965 alla Galleria delle Ore a Milano; nel 1967 al Piemonte Artistico e Culturale a Torino; nel 1979 la prima mostra a cura della Regione Piemonte al Foyer del Piccolo Regio a Torino; nel 1981 al The Arts Club of Washington; nel 1985 seconda mostra a cura della Regione Piemonte; nel 2004 la mostra postuma: Filippo Scroppo un artista tra pittura e critica, all’Accademia Albertina di Torino.
Innumerevoli sono le partecipazioni a mostre collettive. Qui citiamo solo le più importanti: Galvano, Paola Levi Montalcini, Scroppo, Galleria Quadrante, Milano 1962; Arte concreta, Sala Bolaffi, Torino 1970; M.A.C. a Torino, Colonia 1982; Arte a Torino, 1946-53, Accademia Albertina, Torino 1983; L’Informale in Italia, Galleria d’Arte Moderna, Bologna 1983; Alliterazioni - Dieci artisti del M.A.C. tra ieri e oggi, Torre del Lebbroso, Aosta 1987; Periodo M.A.C., 1948-54, Galleria Sant’Agostino, Torino 1988.
Tra le personali tenutesi a Torre Pellice si ricordano le edizioni del 1977, 1978, 1979 e 1984 che documentano e storicizzano la ricchezza e vivacità del suo itinerario artistico.
Filippo Scroppo muore a Torre Pellice il 24 maggio 1993.
fONTE: www.galleriascroppo.org

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