Riesi. Gaetano Giambusso premiato dal figlio del poeta Salvatore Quasimodo.

Speciale "Festa di Pasqua a Riesi".

a cura di Giambusso Gaetano

L’Addolorata fino alla fine degli anni 40,quando fu sostituita con quella attuale,     era formata da testa mani e piedi, sorretti da una struttura di legno avvolta da stoffe e vesti, aveva un aspetto molto più triste e angosciante accentuato dai veri capelli e dalle braccia che dondolavano quando veniva portata a spalla. Gli anziani la ricordano come “la madonna ca faciva chianciri assai”. Questa opera è avvolta di mistero, poiché nessuno è riuscito a spiegare la sua sostituzione e la sua collocazione, chi dice che qualcuno ne ordinò la sua distruzione, altri che è nascosta da una famiglia che ai tempi era vicino alla curia.

San Pietro uno dei due Santoni o Sanpauluna, che animavano la festa di Pasqua fino al 1955 quando furono sostituiti. Erano formati da testa e mani in cartapesta, il resto del corpo ricavato da una struttura in legno coperta da una tunica nera arricchita da nastri di seta colorati. San Paolo teneva in mano la spada, e San Pietro le chiavi e  rametti di menta, primizie di fave e fiori, elementi di rinascita e vita. La domenica delle palme portati da giovani che si mettevano sotto la tunica, arrivavano in piazza ballando e sballottando a ritmo di tamburo, e divertivano il popolo creando un’aria di felicità, e le persone dimenticavano la realtà quotidiana del paese, fatta di duro lavoro.

I Santoni, dopo il solito giro per le strade del paese, seguiti sempre da una grande folla, si recavano nella chiesa Madre e al loro bussare veniva aperto il portone provocando con la loro irruzione, disordine e distrazione tra coloro che assistevano alla santa messa. Se ciò fu tollerato dai precedenti parroci, non lo fu per Don Francesco Papa, parroco Salesiano il quale nel 1955, pur affrontando l’ira della folla non permise l’entrata dei Santoni in chiesa durante la celebrazione della santa messa. L’anno successivo furono sostituite con quelli attuali.