XX° Raduno Carismatico Regionale a Riesi

Si è concluso giorno 15 settembre il XX° Raduno Carismatico Regionale per l’approfondimento dei temi della fede del “popolo di Dio” in risposta all’appello di Papa Francesco a valorizzare il sentimento cristiano popolare. A questo evento hanno partecipato numerosi fedeli di Riesi e di altri paesi della Sicilia; hanno animato queste giornate oltre la Comunità famiglia di Nazaret, P. Mario Gaudio, esorcista a Palermo, P. Lino Di Dio, responsabile di gruppi della divina Misericordia, P. Salvatore Zammitto della diocesi di Agrigento. Tutto ha avuto inizio alle ore 9,30 . Sempre in questo giorno di sabato, alle ore 19 è stato inserito il Simbosio su “ Chiesa e Sacerdozio”, con interventi di Don Pino D’Aleo, Vicario Episcopale a Piazza Armerina, Nuccia Privitera, membro della Comunità, Delfina Butera, giornalista, l’ Assessore Ing. Matteo Lanza, Rosy Trovato, responsabile delle Pubbliche relazioni della Meccanotecnica, gli animatori culturali Felice Rindone, musicista,Tanino Riccobene, poeta.
Hanno dato la loro adesione il Sindaco Dott. Salvatore Chiantia, il Presidente del Consiglio Gaetano Ievolella, membri della Giunta e del Consiglio Comunale. Alle ore 19 è stato presentato il libro “ Festa di popolo – immagini parole, documentazione”, pubblicato a cura della parrocchia SS. Salvatore, che narra gli eventi di questi ultimi due anni in cui la comunità riesina e i Sindaci delle rispettive Amministrazioni Comunali di Riesi, Gela, Licata, Enna, Mazzarino, Ravanusa, Pietraperzia, Sommatino, Butera si sono resi cordialemte partecipi.
Domenica, 15, il Convegno è continuato per tutta la giornata, con momenti intensi di esperienze di fede, testimonianze di vita, celebrazioni e si sono conclusi con la Messa alle ore 18, celebrata dal Parr. Don Pino Giuliana. Pertanto P. Giuliana rinnova l’invito dato alla cittadinanza, ai giovani nelle scuole nei pub con un volantino, ove scrive: “Cchi c’è a Riesi? Ci sei tu, giovane, con l’energia e le capacità di fare di affermarti. Io ci credo! Vieni alla festa”. Egli ancora sottolinea di esserci non come massa, ma in consapevolezza e atto di speranza.

Giuseppe Montedoro

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