Caltanissetta: ricordiamo i due partigiani nisseni uccisi nelle FOSSE ARDEATINE

 Nel 77° anniversario dell’eccidio della Fosse Ardeatine, perpetrate dalle forze occupanti naziste, collaborate dal regime fascista di Benito Mussolini, vogliamo commemorare con forza i martiri, che con il loro esempio e il ricordo del loro sacrificio siano di sprone a difendere e ad amare la nostra libertà e a ripudiare qualsiasi forma di violenza e oppressione.

Tra i 335 civili e militari italiani, prigionieri politici, ebrei o detenuti comuni, trucidati a Roma il 24 marzo 1944 dalle truppe di occupazione naziste anche due vittime nostri conterranei originari della provincia di Caltanissetta.

Gaetano Butera di Giuseppe e di Maria D’Amico nasce a Riesi l’11.settembre.1924. Dopo aver frequentato il 3° corso di avviamento ed iniziata la sua attività di artigiano pittore, fu chiamato in anticipo alle armi il 19 agosto 1943 nel 4° Rgt. carristi in Roma. Dopo l’8 sett. 1943 entrò a far parte della formazione partigiana «Bande armate del Lazio». Caduto in un’imboscata e condotto nelle carceri di via Tasso ove vi fu a lungo torturato e, infine, portato alle Fosse Ardeatine e massacrato, sopportò con virile animo la condanna a morte decretatagli dal Comando militate tedesco.

Encomio: «Audace patriota appartenente ad un gruppo di bande armate operanti nel fronte della resistenza, si distingueva per attività, coraggio ed alto rendimento. Incurante dei gravi rischi cui continuamente si esponeva, portava a compimento tutte le missioni operative affidategli, facendo rifulgere le sue doti di ardito combattente della libertà ed assoluta dedizione alla causa nazionale. Arrestato dalla sbirraglia nemica durante un’azione di sabotaggio, sopportava con fierezza nelle celle di tormento di Via Tasso, le barbare torture inflittegli senza nulla rivelare sull’organizzazione di cui faceva parte. Condannato a morte, affrontava sereno l’estremo sacrificio, pago di aver fatto il suo dovere verso la Patria, dando l’olocausto della vita».

(Roma, settembre 1944) Medaglia D’Oro al Valore Militare

Il 9° Battaglione Carristi con sede ll’Acquila porta il suo nome. – Tomba/Saccello n.104




RAFFAELE ZICCONI PARTIGIANO DI SOMMATINO


Raffaele Zicconi di Lorenzo e di Anna Olla, nasce a Sommatino il 13.agosto.1911 di professione impiegato alle poste, risiede da anni a Roma, dove nel ‘41 ha sposato Ester Aragona, nata nel 1916 a Cosenza, nipote dello scienziato Alfonso Splendore, che nel 1908 aveva scoperto la toxoplasmosi all’università di Rio de Janeiro.

Ha un figlio piccolo, Renzo, di appena due anni, e un’altra figlia in arrivo (Simonetta), anche se non farà in tempo a saperlo, finendo ucciso dai tedeschi. Fu un fervido attivista e appartenente al Partito d’Azione: consegnava giornali e opuscoli clandestini, nascondeva armi ed aiutò come potè gli ebrei nel periodo della loro persecuzione. Fu arrestato dalle SS il 7.2.1944 tradito dal compagno di partito dal sedicenne nome “Albertini”, mentre preparava un atto di sabotaggio ed in casa fu rinvenuto l’esplosivo necessario per l’atto. Portato a via Tasso, il carcere diretto da Herbert Kappler, Lino viene picchiato e rinchiuso in cella d’isolamento, al buio e senz’aria, ma non rivela i nomi dei compagni. Il 24 febbraio, dopo diciassette terribili giorni di prigionia e di torture in via Tasso («mi hanno ormai collaudato come incassatore di primo ordine anzi fuori classe», ironizza lui stesso), è trasferito a Regina Coeli, dove il trattamento e il vitto sono di gran lunga migliori.

Il 24 marzo 1944, il giorno dopo l’attacco dei Gap comunisti a Via Rasella, per rappresaglia le SS assassinano barbaramente 335 detenuti politici ed ebrei alle Fosse Ardeatine, prelevandoli da via Tasso e da Regina Coeli.


Tra questi, c’è anche Raffaele Zicconi, l’elegante partigiano siciliano che amava la libertà. – Tomba/Saccello n.328

FOSSE ARDEATINE. OPERA DIGITAL ART

DI GIUSEPPE GIANCARLO CALASCIBETTA (FOTOGRAFO)

Nell’eccidio furono uccise complessivamente 335 persone tramite colpo di pistola alla nuca:

154 persone a disposizione dell’Aussenkommando, sotto inchiesta di polizia; 23 in attesa di giudizio del Tribunale militare tedesco; 16 persone già condannate dallo stesso tribunale a pene varianti da 1 a 15 anni; 75 appartenenti alla comunità ebraica romana; 40 persone a disposizione della Questura romana fermate per motivi politici; 9 fermate per motivi di pubblica sicurezza; 10 arrestate nei pressi di via Rasella; una persona già assolta dal Tribunale militare tedesco; otto persone tuttora non identificate.

Le indagini del RIS (Reparto Investigazioni Scientifiche dell’Arma dei Carabinieri) hanno identificato tre salme di caduti fino ad allora senza nome: nel 2011 di Salvatore La Rosa e di Marco Moscati, nel 2012 di Michele Partito nato a Casteltermini, in provincia di Agrigento, l’8 dicembre del 1914.

Il 24 aprile 2020 è stato identificato Marian Reicher.

Il 20 luglio 2020 viene annunciato che i RIS dei Carabinieri hanno identificato i resti di Heinz Erich Tuchman (dall’elenco delle persone di origine ebraica).

I martiri più giovani sono i quindicenni Michele Di Veroli (3 febbraio 1929) e Duilio Cibei (8 gennaio 1929) e i diciassettenni Franco Di Consiglio (21 marzo 1927) e Ilario Canacci (12 febbraio 1927). Il più anziano è Mosè Di Consiglio (74 anni).

Le salme identificate sono 327, le vittime 335.

Di sei delle otto persone ancora non identificate, si conoscono i nomi:


Calò Cesare, dall’elenco delle persone di origine ebraica;

De Micco Cosimo, dall’elenco della Questura delle persone fermate per motivi politici;

Lodolo Danilo, del quale i familiari avrebbero riconosciuto una scarpa;

Maggini Alfredo, dall’elenco dell’Aussenkommando delle persone sotto inchiesta di polizia;

Monti Remo, dall’elenco dell’Aussenkommando delle persone sotto inchiesta di polizia;

Soike Bernard, dall’elenco delle persone di origine ebraica.

PER NON DIMENTICARE

Comitato Provinciale A.N.P.I. Caltanissetta

Sezione A.N.P.I. “Sandro Pertini” – San Cataldo

Attivarcinsieme Aps – San Cataldo

ANPI RIESI sezione Gaetano Butera

Comune di Riesi

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