Riesi al centro di un 
thriller politico 

Immaginiamo che Riesi sia al centro di un thriller politico, dove viene ritrovata morta nella sua stanza,  la  vecchia baronessa Isotta Calamita . È stata incaprettata, torturata e maldestramente uccisa prima ancora che potesse dire ai suoi assassini quello che volevano sapere. La figlia della nobildonna, Carlotta Dagnino, e la nipote, Marta, rimangono incredule di fronte a quella morte assurda e violenta, ma sono risolute nel voler scoprire la verità. Aiutate dall'amico di famiglia Paolo Lipari, politico di spicco all'apice della sua carriera, iniziano un’indagine che le porterà a rischiare la vita. Un mafioso chiamato “il collezionista” conserva da quasi vent'anni una lettera firmata dal senatore Paolo Lipari e indirizzata alla sua amante siciliana. Quella lettera, mai giunta a destinazione, contiene informazioni preziose per ricattarlo, condizionare la politica italiana e impedire che un progressista e laico come lui diventi capo del governo. Una storia che prende il titolo "La lettera perduta"  scritta dall'autore riesino Albert Danton, nome d'arte di Giuseppe Alberto Imbergamo. Come afferma lui stesso nel suo sito internet " Mio padre si chiamava Salvatore ma tutti lo chiamavano Totò. Avrà voluto anche lui confondere le autorità? No! Mio padre era un uomo onesto. Era nato nel 1900 e per tutta la vita ha lavorato al Banco di Sicilia. Morì nel 1972 e fu troppo presto per i miei 23 anni di allora. Mio nonno paterno, Giuseppe Imbergamo appunto, era un minatore nelle miniere di zolfo del centro della sicilia ed ebbe la malaugurata idea di comprare un paio di miniere. Il nome di mia madre, invece, era Lucia e di cognome, D’Antona (non nascondiamo qualche origine nobile). Diplomata maestra ma come potete immaginare per quei tempi, casalinga a vita. Nacque nel 1906 e morì nel 1988. Suo padre, Giuseppe, aveva un avviato negozio di ferramenta e, fatto molto interessante, fu l’inventore del ‘prestito d’uso’".

Commenti

Post più popolari