Cantu e Cuntu livee.....

L'associazione culturale Cantu e Cuntu presieduta da Felice Rindone, si esibiranno a Caltanissetta a Terrazza degli Eventi, con canti e proverbi siciliani
L’associazione nasce con lo scopo sociale di valorizzare la musica e la cultura popolare siciliana nelle sue forme primigenie e nel rispetto dei valori morali contenuti. La riscoperta dei canti antichi, la ricerca delle contaminazioni tra i differenti riti sacri delle comunità locali, è lavoro costante della associazione, che le ripropone musicalmente e le mette in scena.
Chitarra e marranzano, i tamburi ., battuti e percossi da Sergio Buttigè, come anche l’ ocarina e l’ armonica, il pianoforte e le tastiere suonate da Giuseppe Di Legami, sono lo sfondo del canto impetuoso di Felice Rindone che, con voce profonda e vibrante, accompagnandosi con la sua chitarra come un fedele destriero, è capace di coinvolgere lo spettatore fin dalle prime battute, trasportandolo in un percorso che, attraversando ballate e tarantelle, diviene frenetico e liberatorio, come la “taranta” e la pizzica, “scuotendo” il pubblico al ritmo della musica.
Il canto popolare interpretato da Felice Rindone è comunque pervaso di valori assoluti quali l’amore per il prossimo ed il rispetto per gli altri; è espressione dei costumi e delle abitudini dei nostri antenati, ma anche occasione di denuncia dei soprusi e angherie nei confronti della classe debole, contadini e zolfatai; la sorte dei “carusi” costretti a lavorare duramente ed in tenera età nelle miniere, la tragedia delle sciagure nel sottosuolo, sono raccontate (cuntu) e cantate da Felice Rndone (cantu), ed eseguite dai musici con suoni semplici ed ancestrali.
TRIBUTO A ROSA
Ultimi e diseredati della società, molte volte rimasti anonimi, hanno trovato nel canto motivo di speranza per un mondo migliore, di amore e di gioia, ma hanno anche denunciato lo sfruttamento economico della forza lavoro e di condizioni disagiate di vita. Di loro parlano e cantano Rosa Balistreri, Pino Veneziano, autori rimasti ignoti ma conosciutissimi nella tradizione… a loro i musici fanno riferimento ed a loro è tributato lo spettacolo: canto d’amore e di protesta.
Gli anziani risentono le musiche e gli stornelli della loro giovinezza, i giovani sono attratti naturalmente dal ritmo del tamburo, della chitarra, dal suono del marranzano e dell’ocarina, suoni ancestrali non più conosciuti eppure dentro di noi. Si sorride ascoltando gli antichi proverbi siciliani, si canta l’amore con i versi di Rosa Balistreri, si ballano al ritmo della chitarra e dei tamburi e della armonica i canti popolari della tradizione siciliana.
Lo spettacolo è’ stato eseguito nella chiesa Valdese di Riesi e nella sala polivalente del Servizio Cristiano di Riesi con ampia partecipazione ed apprezzamenti, il racconto è stato anche in poesia, con la declamazione delle liriche di Ignazio Buttitta come di poeti locali meno noti.
Il “Tributo a Rosa” viene eseguito nelle piazze ( sagra Slow Food di Campobello di Licata del 27.4.2013), cortili, sale di convegno, circoli culturali, ma anche locali pubblici, con sempre ampio consenso e partecipazione spontanea del pubblico con il movimento, il canto o il semplice battere delle mani.

Commenti

Post più popolari