Viaggio nel passato delle scuole di Riesi
Il libro “Riesi, viaggio nelle scuole del passato” affronta un argomento nuovo, e cui spesso gli storici non hanno dato molta importanza, cioè la storia di tre scuole riesine che oramai sono scom-parse: cioè la Scuola Elementare Val-dese, la Scuola di Avviamento Profes-sionale e la Scuola Media Salesiana“ il cui passato è incastonato in un perio-do storico che va dal 1870, anno in cui in Italia s’istaura al governo la De-stra Storica, e il 1962, periodo in cui nasce a Riesi la Scuola Media Unifica-ta. La mia è una ricerca storica fonda-ta su documenti, registri, verbali, co-municazioni del Provveditore agli Stu-di, presenti negli archivi Valdesi e Sa-lesiani, e che sono stati pubblicati in questo libro arricchito da ulteriori foto dell’epoca. Per esempio nel libro par-lo della Scuola Comunale che si trova-va nel plesso Brancillon, che era loca-lizzata in Via Duca degli Abruzzi. Poi parlo della Scuola Valdese Elementare che è era privata, pero gli alunni non pagavano nessuna retta scolastica. A fianco di queste due scuole c’era pure la Scuola Media Salesiana, istituita nel 1942 dell’arciprete Cinque. Tutto que-sto durò fino al 1962 anno in cui si trasformò in Scuola Media Unificata, insieme alla Scuola di Avviamento Professionale. Mio padre Antonio Fio-renza fu il primo preside e le attribui il nome Giosuè Carducci su consiglio di mia madre che era appassionata delle poesie di questo au-tore insieme a Ugo Foscolo e Giacomo Leopardi” . L’idea di scrivere questo libro nasce nell’autore quando nel mese di Maggio del 2010 rea-lizzò un convegno presso la Chiesa Val-dese che affrontava proprio l’argomento delle scuole del pas-sato; un tema che ha suscitato molta curio-sità nei partecipanti e che ha spinto il Dott. Fiorenza nel me-se di dicembre del 2010 a cominciare a fare delle ricerche nell’archivio dei Salesiani e Valdesi. In questo modo dopo nove mesi di lavoro, nasce il li-bro “Riesi, viaggio nelle scuole del passato” che come afferma l’autore “congiunge il passato con il presente, perché senza la memoria storica del passato, noi non possiamo conoscere bene né il passato e neanche il futuro”.
Giuseppe Calascibetta
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