EPIFANIA (di Tanino Riccobene)



Così, tenero bambino
ti mostrasti alle genti
e gli umani desideri
di ricchezza e potere
furono capovolti,
presentandoti Re dei poveri,
degli umili, degli oppressi
dei deboli, degli emarginati.
Anch’io come i Magi
percorro polverose strade
per arrivare a Te!
E ti porto oro:
l’amore che custodisco e che dono,
la carezza che rinfranca il cuore,
mani protese che consolano,
parole che illuminano l’anima sofferente.
E ti porto incenso:
il profumo del bene disinteressato,
gli effluvi di gesti consolatori,
gli odori di magiche virtù.
E ti porto mirra:
il peso dell’opprimente male,
la cecità di gratuite omissioni,
il veleno di rancori non sopiti.
Innanzi a Te m’inginocchio
e indosso la veste
che Tu mi hai donato
a prezzo del Tuo sangue,
per trasformarmi
nell’uomo nuovo,
proiettato nell’eternità
e immerso nel mare dell’Amore.

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