La gastronomia riesina raccontata 
da una studentessa universitaria






In questi ultimi sessant'anni molti studenti universitari riesini si sono cimentati nella
realizzazione di diversi tesi di laurea che enunciano alcuni aspetti della vita riesina: storico, folkroristico, politico, economico, religioso e sociale. Ognuno di loro ha realizzato delle opere inedite con opportune ricerche. La stessa cosa l’ha fatto quest’anno la studentessa  Selene Lo Coco, che presso l’università Campus Biomedico di Roma, facoltà di Scienze dell alimentazione e della nutrizione umana”,   ha presentato una tesina dal titolo “Riesi, una terra di sapori e tradizioni”, attraverso il quale ha voluto mostrare quali sono i principali prodotti enogastronomici che sono realizzati e commerciati nel nostro territorio di appartenenza. Per questo la studentessa dopo avere illustrato all’interno della tesi, la storia e il paesaggio collinare increspato dall’odore dello zolfo presente nel nostro circondario, ha fatto un analisi accurata di due prodotti che caratterizzano la gastronomia riesina tipicamente agricola:  il Nero D’Avola e i mustacciuoli. 

G.C. Perché ha scelto di prendere in esame questi due prodotti tipici?
Selene Lo Coco. Il nostro paese vanta di un territorio eccezionale per la produzione di ottimi vini e di grande qualità, perciò ho pensato di portare il Nero d'Avola per la tradizione bicentenaria che Riesi possiede nella coltivazione dell’uva e anche per la notevole esperienza che possiede mio padre nella coltivazione di questo tipo di vitigno che mi ha aiutato a conoscere.  “Li mastazzola" sono  dolci  tipicamente siciliani che in tutto il territorio si differenziano per forma e ingredienti. Infatti i mustacciuoli di Riesi sono diversi da tutti gli altri essendo preparati con il vino cotto. In questo modo sono riuscita a combinare benissimo questi due prodotti.

G.C. Quali peculiarità sono riscontrabili in questi prodotti ? E come vengono commerciati?

Selene Lo Coco. C'è da dire che il consumo dei mustacciuoli è solo locale e per questo non si trova in altre località. Questo prodotto può essere realizzato o semplicemente con il vino cotto, o combinando vino cotto e carrube. L’origine linguistica di questo dolce deriva dal latino “mustace” (alloro), in quanto in origine si preparava il “mustaceum”, una torta nuziale preparata con succo d’uva e farina di frumento di grano, simbolo di fertilità e prosperità, e veniva servita con foglie di alloro ai novelli sposi. Secondo me è un dolce che rappresenta tutta la bellezza della Sicilia: amore, fatica, profumi,colore scuro... c'è tutto quello possa far esaltare i valori e la bellezza della nostra terra.
Il nostro è un paese ricco di tradizioni e culture che debbano essere valorizzate nel migliore dei modi. Viviamo in un territorio che ci offre i migliori prodotti agricoli, il miglior Nero d'Avola grazie alla presenza di alcune caratteristiche come: il terreno calcareo, la luminosità sempre disponibile, il clima, la temperatura e la vicinanza dal mare. Tutti questi fattori contribuiscono a una migliore e un ottima produzione di Nero d'Avola. Tanto è vero che il territorio di Riesi è stato riconosciuto come habitat ideale per le uve ; per questo nel 2001 è stato approvato il disciplinare per la DOC RIESI.
Ricordo anche che la nostra cantina "La Vite Riesi" contribuisce molto all'economia di Riesi, sono 800 circa i soci che conferiscono l'uva alla cantina, e di questi, 500 sono riesini. Una realtà aziendale nata nel 1970 per volere di 43 agricoltori.
 La cantina nasce per necessità di creare un collaborazione tra tutti gli agricoltori per poter espandere i loro mercati di vendita. Infatti i viticoltori riesini sono stati definiti i “migliori” da parte del ministro dell’agricoltura che fece visita a Riesi nel lontano 1879. Pero in quel momento fu riscontrato una pecca, cioè che gli agricoltori non sapevano fare il vino in casa.  Quindi la Cantina è stata la chiave di apertura ai mercati nazionali ed esteri, e soprattutto ha permesso una migliore lavorazione del prodotto vinicolo”.

Dopo questa intensa ed interessante conversazione circa la storia dell’agricoltura  a Riesi e suoi effetti che sono tutt’ora evidenti con la gremita presenza di vigne che circondano le colline di Riesi, Butera e Mazzarino;  Selene Lo Coco ringrazia tutte le persone che hanno collaborato alla realizzazione di questa ricerca.
Questo ci dimostra come molti riesini con le loro tesi di laurea continuano a dare lustro al nostro paese; peccato pero che il nostro territorio non valorizza i giovani come fanno loro con la loro terra.


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