L’emigrazione Riesina a Carbonia

Alla fine del 1936, l’Azienda Carboni Italiani individuo il bacino carbonifero Sirai Serbariu, che gli permise di assumere una serie di emigrati provenienti da tutte le regioni d’Italia. Proprio per questo motivo, Benito Mussolini, per contrastare la crisi economica e la disoccupazione crescente, decise di fare costruire le città di Carbonia, Arborea e Latina. Per costruire queste città fasciste, furono assunti molti disoccupati-emigrati, prigionieri, comunisti e socialisti. Tra questi emigrati, possiamo ricordare una infinità  di famiglie e personaggi riesini, tra questi: Luigi Di Legami e Pietro Puzzanghera.
Luigi Di Legami insieme alla sua famiglia emigrò da Riesi a Sulcis nel dicembre del 1937, dove appena arrivato fu nominato capo cantiere e responsabile del reclutamento del personale per la realizzazione della città di Carbonia. Grazie a lui molti emigrati riesini furono assunti, alcuni all’interno delle miniere di carbone e altri per la costruzione di Carbonia; questo determinò la nascita di una nuova comunità riesina.
La Famiglia di Luigi Di Legami nel 1943, in seguito ai bombardamenti di Carbonia, per tutelare i figli rientrò a Riesi, poco prima dell’invasione degli americani in Sicilia.
Un altro personaggio riesino che possiamo rammentare è Pietro Puzzanghera, che viere ricordato, poiché venne incaricato dall’amministrazione fascista di realizzare nella sala della Torre Littoria, un dipinto che esprimesse l’Italia vittoriosa. Alla fine del lavoro, gli fu proibito di firmare il dipinto, poiché era comunista; e poi per evitare che lui creasse dei problemi durante la permanenza di tre giorni del Duce, venne portato in un carcere in un paese vicino Carbonia. All’indomani della seconda guerra mondiale, l’affresco del pittore riesino, è stato cancellato. Dopo un infortunio alla mano, Pietro Puzzanghera smise di dipingere, se non per la sua famiglia.

Giuseppe Calascibetta 

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