La Parrocchia San Giovanni Bosco:
una storia lunga 50 anni.

Copertina del libro "La parrocchia di San Giovanni Bosco - 50 anni di storia- "


Una pagina interessante della Storia di Riesi è legata alla chiesa di San Giovanni Bosco, che il 18 novembre 2012 festeggia il 50°anno della sua costituzione. La costruzione fu progettata dall’architetto catanase Rosario Leone. Questa parrocchia venne affidata a Don Calogero Nocera che cominciò a celebrare messa in un piccolo saloncino adattato a cappella.
Il  2 febbraio del 1967 vennero a Riesi le Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), che presero alloggio nei locali in costruzione della parrocchia Don Bosco. Nel 1971 Don Nocera venne trasferito a Catania e subentrò Don Antonino Duca. Ha vissuto a Riesi per 25 anni e venne trasferito a Canicattì nel 1991; il suo posto venne subito preso da Don Salvatore Ledda, che operò per un anno. Al suo posto subentrò il direttore dell’oratorio , Don Angelo Grasso. Il 21 marzo 1993, la nuova chiesa viene inaugurata con la presenza del vescovo Mons. Vincenzo Cirrincione. Nel settembre del 2001 Don Angelo viene inviato ad Alcamo, e lo sostituisce Don Lorenzo Anastasi. Don Lorenzo operò a Riesi fino al 2010, e viene sostituito dall’attuale sacerdote, Don Enzo Pisano originario di Pietraperzia che è stato missionario per 18 anni nel Madagascar.
La Parrocchia di San Giovanni Bosco con i suoi 50 anni, attualmente dispone dell’oratorio salesiano e con la sua ampia struttura permette non solo l’esercizio del catechismo per i giovani, ma anche per le prove della Banda Musicale Don Bosco e di altri eventi culturali, come i cinferoum, conferenze, spettacoli di poesia ecc… La sua dinamicità si vede anche con l’organizzazione di partite di calcio, di pallavolo, di calcio balilla che attirano sempre più giovani.
Per i festeggiamenti di questo anniversario, ho deciso di realizzare un libro che raccontasse i 50 anni di questa “giovane parrocchia”; per fare un resoconto di tutti i fatti e le storie di tutti i parroci che hanno dato un loro contribuito a questa grande comunità”.




Giuseppe Calascibetta

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