Cinquanta sfumature di Colore

Cinquanta sfumature di Colore 

di Giuseppe Giancarlo Calascibetta 



Raccontare una mostra in poche parole è effimero e riduttivo. La creatività, la fantasia non può essere spiegata o razionalizzata ma semplicemente vissuta con la propria empatia nella sua composizione. Questo periodi di lockdown, causati dal Covid ha fermato o per meglio dire rallentato i nostri ritmi di vita. Ci ha permesso di rimanere da soli più a lungo in silenzio con noi stessi. Le multi facce della realtà si sono sgretolate e si sono ricomposte nella nostra essenzialità di essere umani. Ci ha fatto riscoprire noi stessi e le nostre passioni artistiche sopite; come è accaduto a Lillo Cianci che ha usato il periodo del lockdown, per rammentare a stesso le sue doti artistiche. Ecco che ci presenta la sua prima mostra artistica,  dove il vuoto della tela diventa lo spazio attorno al quale costruire geometrie che si compongo e si scompongo creando dei corridoi cromatici di luci che passano dal bianco acceso a gradazioni di grigio che decolorano lo spazio nel buio profondo. Geometrie squadrate che fanno da cornice a volti che si ispirano all’arte greca che osservano lo spettatore in ogni singolo movimento. I loro occhi, graduati da luci e ombre, sono spezzate dai colori accessi e caldi come l’arancio e il magenta. Opere complesse dove l’aspirale aurea è accecata dalle trasformazioni di luce e colore che scompongono l’occhio del visitatore. Non mancano nelle sue opere i volti religiosi, le nature morte che si discostano dal genere delle Sfumature del tempo sospeso (titolo della mostra). Una realtà dove il tempo si è fermato, una realtà ricostruita con la propria fantasia attraverso variegate geometrie che costituiscono l’humus portante della materia, della natura e della bellezza. Una parola non scritta, legata all’asimmetria e all’essenza della forma che travalica l’infinito. Una perfezione ricercata dagli stessi artisti greci e dello stesso Gallileo Galilei che affermava: “l’’universo è un libro scritto in lingua matematica e i caratteri sono triangoli, cerchi ed altre figure geometriche senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola”.


Opera di Lillo Cianci 

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