Il Discorso all'Umanità di Chalie Chaplin: 
un messaggio attuale ai tempi del coronavirus!





Le parole del discorso di Charlie Chaplin oggi assumono un forte valore comunicativo, l’auspicio di una ripresa e di una nuova umanità che faccia del progresso, della sostenibilità e della tolleranza le basi sulle quali fondare un nuovo rinascimento. 
Un inno universale che invita gli uomini a difendere la terra e la libertà che si sta pian piano recuperando. Un inno alla solidarietà e all'eliminazione della distanza sociale.

Chaplin e Hitler nacquero nello stesso anno, nella stessa settimana dello stesso mese, la terza di aprile del 1889. Non è necessario credere all’astrologia per interpretarlo come un segno. Le loro carriere, le loro vite, i personaggi che hanno incarnato coincidono sotto molti aspetti, e il fatto che Chaplin abbia realizzato un film su Hitler non è affatto casuale.
Con Il grande dittatore Charlie Chaplin raggiunse l’apice artistico, sia rispetto alla sua opera che al cinema nella quale essa si iscriveva. […]
Mai come negli anni che videro la fioritura delle dittature e delle figure dei leader totalitari, cinema e politica sono stati così intimamente legati. La storia del cinema (teorica e pratica), ma anche la storia con la S maiuscola, hanno piuttosto tralasciato questa relazione: si è discusso ampiamente di come i dittatori manipolassero il cinema, ma ben poco di come i dittatori fossero manipolati dal cinema. Stalin, Hitler e Mussolini appartenevano alla prima generazione di politici cresciuti con il cinema, tutti e tre provenivano dalla piccola borghesia per la quale, all’alba del Novecento, il cinema divenne il principale mezzo d’intrattenimento e di conoscenza sociale. Amavano l’arte ‘bella e superflua’: il teatro (Mussolini), l’opera (Hitler), la danza (Stalin), ma era il cinema, quella più triviale, ad accompagnare le loro esistenze in maniera diretta. Si tratta di un fenomeno senza precedenti: i politici a loro coevi si interessavano al cinema solo quando dovevano censurare un film.


 “Mi dispiace. Ma io non voglio fare l’imperatore. No, non è il mio mestiere. Non voglio governare, né conquistare nessuno; vorrei aiutare tutti se è possibile: ebrei, ariani, uomini neri e bianchi. Tutti noi, esseri umani, dovremmo aiutarci sempre; dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo. Non odiarci e disprezzarci l’un l’altro. In questo mondo c’è posto per tutti: la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi; la vita può essere felice e magnifica. Ma noi lo abbiamo dimenticato. L’avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell’odio, ci ha condotto a passo d’oca a far le cose più abiette.


Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi; la macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà; la scienza ci ha trasformato in cinici; l’abilità ci ha resi duri e cattivi. Pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari, ci serve umanità. Più che abilità, ci serve bontà e gentilezza. Senza queste qualità, la vita è violenza, e tutto è perduto. L’aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti.



La natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà dell’uomo, reclama la fratellanza universale, l’unione dell’umanità. Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne, bambini disperati. Vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente.

A coloro che mi odono, io dico: non disperate, l’avidità che ci comanda è solamente un male passeggero. L’amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano, l’odio degli uomini scompare insieme ai dittatori. E il potere che hanno tolto al popolo, ritornerà al popolo. E qualsiasi mezzo usino, la libertà non può essere soppressa. Soldati! Non cedete a dei bruti! Uomini che vi sfruttano! Che vi dicono come vivere! Cosa fare! Cosa dire! Cosa pensare! Che vi irreggimentano! Vi condizionano! Vi trattano come bestie! Non vi consegnate a questa gente senza un’anima!



Uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore. Voi non siete macchine, voi non siete bestie, siete uomini! Voi avete l’amore dell’umanità nel cuore. Voi non odiate coloro che odiano solo quelli che non hanno l’amore altrui. Soldati! Non difendete la schiavitù! Ma la libertà!

Ricordate, Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere: mentivano, non hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno. I dittatori forse son liberi perché rendono schiavo il popolo. Allora combattiamo per mantenere quelle promesse! Combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere! Eliminando l’avidità, l’odio e l’intolleranza! Combattiamo per un mondo ragionevole; un mondo in cui la scienza e il progresso, diano a tutti gli uomini il benessere. Soldati! Nel nome della democrazia siate tutti uniti!“



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