Storia di Michele e Rosa Coniglio

La Gelateria Coniglio vanta un antica tradizione risalente al periodo post bellico. L’azienda nasce in un piccola stanza (dammusu) in Via  Principe Umberto, dove abitava  la sig.ra Giuseppina Di Dio  e  Sebastiano Loria (detto Nenè) originario di Caltanissetta. La signora Giuseppina nella propria cucina realizzava diverse cibarie: caramelle alle carrube, pupi di zucchero, pistacchio, semi di girasole ( simenta) e ceci tostati, che venivano opportunamente distribuite nelle varie botteghe presenti a Riesi.  Nei periodi estivi, Nenè  vendeva la granita attraverso un  carretto di legno, girando per le strade dissestate.  A quell’epoca la plastica non esisteva, e per questo tutti i bambini si presentavano con un bicchiere di terracotta o vetro dove lo stesso ambulante depositava diversi frammenti di ghiaccio ricavati da una lastra che aveva sopra il carretto, aggiungendo un piccola miscela di limone. Il composto veniva mescolato e servito ai ragazzi e alle famiglie che potevano rinfrescarsi dalla calura estiva.  Le lastre di ghiaccio venivano acquistate presso un magazzino sito nella ex centrale Elettrica del quartiere Spatazza, oppure direttamente nel comune di Gela. Attraverso questa vendita ambulante, iniziò a diffondersi l’acquisto della granita a Riesi, che era l’unico gelato che la popolazione conosceva, ed era  il più economico. All’epoca, per il notevole tasso di povertà, la maggior parte della popolazione non disponeva di tanto denaro liquido, per questo molte famiglie acquistavano il gelato attraverso il baratto. Infatti, Nenè in cambio di un bicchiere di granita riceveva un bicchiere di frumento o di altro tipo di cereale, che versava in alcuni sacchi che teneva sopra il carretto. Intanto la figlia di Nenè, Rosa ,si sposa con Michele Coniglio che inizio a gestire l’attività di famiglia. Negli anni ’60 con lo sviluppo industriale dell’Italia trainato dalle sovvenzioni statali, la famiglia Coniglio, come tanti siciliani, ebbe  la possibilità economica di acquistare un moto  munito di un vano posteriore adibito a congelatore, attraverso il quale inizio a vendere pure i coni e le briosce. Michele a quel punto decide di realizzare un piccolo laboratorio in Via Felice Cavallotti, necessario per la produzione della granita e del gelato tradizionale composto da: latte scremato, aromi, vaniglia, zucchero e un pizzico di tradizione della famiglia Coniglio.  Il laboratorio continuo ad essere gestito dalla moglie Rosa, che incessantemente produceva gelati e altri dolci già precedentemente elencati.  Nel 1959, Sebastiano Loria e Giuseppina Di Dio si trasferiscono a Genova, lasciando la propria figlia e il genero a gestire l’attività. Negli anni seguenti, Michele apre un piccolo bar- gelateria presso la Via Capitano Faraci, che negli anni successivi trasferisce presso la propria abitazione in via Vicolo Saffo di fronte la Chiesa Valdese. Nel 1970 il comune di Riesi conosce il boom edilizio, con la costruzione di numerose abitazioni private e popolari che spingono alla creazione di nuove arterie stradali come la Via Circonvallazione. A quel punto Michele ebbe l’intuizione di costruire un edificio in questa strada, con la relativa terrazza, in modo da realizzare un bar. Questa sua decisione viene premiata; infatti ogni giorno la gelateria era frequentata da ragazzi, famiglie e lavoratori che si fermavano durante la giornata. Gli anni passavano, e i suoi dieci figli si alternavano a lavorare dentro la gelateria fino a quando la maggior parte di essi decidono di emigrare nel nord Italia per cercare un posto di lavoro. Nell’azienda rimangono Bruno, Gino e Mario che aiutano il padre nella gestione dell’attività commerciale. Michele decide a quel punto di acquistare un altro Ape Piaggio decorato con alcuni disegni che ritraggono le battaglie dei Normanni, tipico dei carretti siciliani. Nel periodo estivo, in qualsiasi strada o per qualsiasi festività, si udivano i suoni del fischietto e delle tarantelle siciliane, che annunciavano la presenza di Coniglio con la granita.  Molti ricordano una frase che ripeteva sempre prima che partisse con il suo mezzo: “Mi nii vaiuuu, mi staiu innu cu lu gelatu e la granita” ( Traduz. Me ne vado, me ne sto andando con il gelato e la granita).  Per la gelateria, gli anni d’oro stavano tramontando. Cominciano a nascere i primi ambulanti che vendevano i gelati confezionati con diversi gusti da quelli tradizionali. Questo fu un duro colpo per l’azienda, che determino una notevole riduzione delle vendite. Dopo alcuni anni, Michele raggiunge l’età della pensione e cede la gestione del bar ai suoi tre figli. Questi ultimi, per incompatibilità di idee imprenditoriali, non riescono a raggiungere un accordo comune per la gestione del bar. A questo punto Bruno insieme a sua moglie Silvia,decidono di creare una gelateria con il relativo laboratorio presso la propria abitazione in Via Calvario; modificando sostanzialmente l’attività commerciale per adattarsi ai gusti delle nuove generazioni. Infatti oltre ad aumentare la varietà dei gelati, puntano anche alla rosticceria per andare incontro alle esigenze di molti studenti delle scuole medie e superiori. Questa loro decisione venne  premiata dai propri clienti che affollavano la gelateria, nonostante fosse collocata in periferia rispetto al bar di Michele Coniglio. Dopo diversi sacrifici ,Bruno riesce a ritornare nella Viale Don Bosco (ex Via Circonvallazione) affittando un locale dove collocare la sua nuova attività con la denominazione “Bruno e Silvia”.

a cura di Giuseppe Calascibetta


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